In quanto esseri umani, possiamo (generalmente) fare affidamento sui nostri cinque sensi per fare esperienza del mondo attorno a noi.

Molto spesso, però, per entrare in relazione con i consumatori, i brand fanno leva principalmente su uno di essi - la vista - eppure è possibile -  che l’azienda integri anche altri sensi nelle proprie attività di comunicazione di marca.

È qui che entra in gioco il cosiddetto sonic branding, ovvero tutte quelle attività che promuovono il brand attraverso la creazione e l’utilizzo di un suono coerente con la sua identità. 

Per rendere rilevante IKEA alla GenZ abbiamo sviluppato il brano That's Ok Boomer.

Hai già letto la case?


Le potenzialità di questo strumento uditivo per costruire un legame emotivo con i consumatori sono veramente enormi. L’ha capito molto bene Netflix, uno dei brand più “visual” di tutti, ma che è riuscito a fare del suono il suo strumento di riconoscimento più potente.

È così che è nato il “tudum” che anticipa l’inizio dei suoi contenuti originali e che porta con sé un messaggio chiaro: cliccando play si entra in un mondo fatto di sorprese e di magie (niente di strano, dal momento in cui “tudum” ricorda chiaramente il tradizionale “tadà” dei giochi di prestigio). 

Il suono, però, non funziona soltanto da anticipatore dell’esperienza che il brand può offrire.
Esso è la rappresentazione dell’essenza del brand, il corrispettivo uditivo del logo, un elemento che riesce ad aggiungere un tassello alla brand identity.

Un tassello potentissimo, detto sound logo, che, utilizzando un linguaggio universale e immediatamente comprensibile, permette di: 

  • Dare ancora più unicità e riconoscibilità al brand
    Creando un suono su misura sulla propria identità, personalità e ToV, il brand riesce a rendersi riconoscibile agli occhi (o meglio, alle orecchie) del consumatore. Così che, per esempio, dopo aver sentito il famosissimo “Ba da ba ba bah”, questo non avrà bisogno di vedere un logo per capire di essere stato raggiunto da un messaggio di McDonald’s.
  • Rendere il brand e i suoi prodotti ancora più memorabili
    Avere un sound logo unico, riconoscibile ed emotivamente stimolante fa sì che il potenziale brand recalling sia veramente alto, anche a distanza di anni. Pensiamo, ad esempio, alle note che sentivamo avviando i PC Windows o la nostra prima console di Playstation. O alla musichetta con cui iniziavano i nostri cartoni Disney preferiti o i film della 20th Century Fox. 
  • Creare una connessione emotiva con il pubblico
    La forza del sound logo sta nella sua capacità di veicolare, in pochissime note e in pochissimi secondi, delle emozioni coerenti con la personalità del brand, il che contribuisce alla creazione di associazioni positive e profonde nella mente del consumatore.

Una volta trovato il suo sound logo, un brand ha a disposizione uno strumento potentissimo, che rispetto al suo corrispettivo visivo ha il vantaggio di venir processato molto più velocemente dal cervello e di poter essere più difficilmente ignorabile